“Follonica è la città con più pistoiesi, dopo Pistoia”, è una frase che è facile sentirsi ripetere a Follonica quando si parla delle radici della città e dei suoi rapporti con il territorio pistoiese.

Si tratta di un episodio, forse il più consistente e significativo, del flusso migratorio che nel corso dei secoli ha coinvolto gli abitanti delle colline e della montagna pistoiesi diretti nella maremma toscana in cerca di lavoro e di un reddito con cui integrare le magre risorse del luogo di nascita e cambiare le proprie condizioni di vita. Carbonai, boscaioli e taglialegna ne sono i principali protagonisti.
Scambi di informazioni e scritti elaborati da studiosi pistoiesi e maremmani sono stati sempre frequenti ma sono divenuti più strutturati e organici a partire dalla metà degli anni ’90 grazie alle ricerche di Tiziano Arrigoni, sul versante maremmano, e gli operatori del Centro pistoiese di documentazione sull’emigrazione Mario Olla di Campo Tizzoro, su quello pistoiese.
Così a partire dai primi anni 2000 ha preso avvio un progetto cui è stato dato il titolo “Pistoia-Follonica e ritorno” con giornate di studio, presentazioni di volumi e incontri al MAGMA (Museo delle arti in ghisa della Maremma) collocato nei locali restaurati delle ex fonderie di Follonica, serate musicali con il gruppo pistoiese “Di terra in terra” e scambi di delegazioni.
Inoltre Giancarlo Capecchi ha pubblicato sul n. 19 di “Storia Locale” un’approfondita ricerca sulla figura di Pietro Gaggioli emigrato a Follonica da Frassignoni, un piccolo paese della montagna pistoiese, che prese parte, con altri democratici maremmani, nel 1849 al piano per salvare Garibaldi in fuga da Venezia, permettendogli di lasciare la Toscana su un’imbarcazione in partenza da Cala Martina.
Si è così giunti alla stesura di un protocollo d’intesa che ha coinvolto anche l’Ecomuseo della Montagna Pistoiese e alla realizzazione di convegni nel 2015 e 2017 e, infine al “Progetto valorizzazione del patrimonio archivistico, Linea 3 Studio dei processi demografici attraverso il fenomeno della migrazione” sostenuto dal Comune di Follonica, nella figura dell’assessore alla cultura Barbara Catalani, e dall’Associazione Storia è città, con il coordinamento di Andrea Ottanelli. È stato pertanto affidata a Marica un’indagine approfondita sulla presenza dei pistoiesi a Follonica e il progetto si è concluso con il convegno-seminario dell’ottobre 2018 con la partecipazione di numerosi studiosi e dei rappresentanti dei Musei dell’emigrazione toscani, e di cui è in corso la cura degli atti.

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